Domenica 26 maggio siamo chiamati a votare per il Parlamento Europeo.
Non vi diremo per chi o per cosa ma invitiamo tutti a riflettere sul senso della partecipazione in questo momento storico così complesso che fa venire voglia di chiudersi in casa e aspettare che passi.
E’ davvero difficile per ognuno di noi trovare un senso di appartenenza per una comunità di valori, di ideali e di interessi che riesca almeno in parte a rappresentare nelle sedi del potere qualcosa che ci assomigli abbastanza da spingerci ad uscire di casa, ritrovare la tessera elettorale, la carta di identità, incontrare il vicino che evitiamo con cura, per un rito che sembra stanco e inutile.
Ma il nostro voto non è inutile.
Abbiamo l’opportunità e il dovere di scegliere. Non sarà una gran scelta ma se rinunciamo saremo ancor più in balia di quegli eventi che tanto ci spaventano.
Il voto di testimonianza non è inutile, quello che si fa turandosi il naso non è inutile, nemmeno quello di protesta lo è.
Il punto è dimostrare che ci siamo e abbiamo cose da dire, sul costruire insieme o arrangiarci da soli, sul progettare il futuro partendo da una storia comune o sentirci così grandi da poter fare a meno del mondo.