Mediazione penale. Si potrebbe pensare che un incontro faccia a faccia tra chi ha commesso un reato e la vittima che lo ha subito sia qualcosa da evitare, in particolare nel momento in cui è in corso un procedimento giudiziario; in realtà nel sistema penale minorile una tale situazione non solo è possibile, ma può essere foriera di vantaggi per entrambe le parti.
Come si attiva?
L’ incontro viene detto “mediazione” e può essere avviato su richiesta del Pubblico Ministero durante la fase delle indagini preliminari o del Giudice in occasione della concessione delle messa alla prova e in ogni momento processuale dallo stesso indagato/imputato attraverso i Servizi Sociali o il proprio difensore. La richiesta viene poi inoltrata ad un Centro per la Mediazione, che si occupa dell’attivazione dell’istituto.
Come si svolge?
Per prima cosa il Centro per la Mediazione verifica l’autentica volontà di entrambe le parti di partecipare alla mediazione, sempre facoltativa, spesso tramite la predisposizione di due incontri separati con vittima e reo; in un secondo momento organizza il confronto tra le due parti, al quale partecipano anche i mediatori. Tutto si svolge in uno spazio neutro, a volte all’interno dello stesso Centro; gli avvocati, i parenti e gli amici dei partecipanti li possono accompagnare all’incontro ma non possono prendervi parte
Chi sono i mediatori?
I mediatori sono operatori indipendenti dal Tribunale che hanno partecipato ad un’apposita formazione di natura giuridica e psicologica organizzata dal Centro per la Mediazione. Il loro ruolo è quello di aiutare entrambe le parti a comprendere ed esprimere le motivazioni e le conseguenze del reato.
Come viene valutata all’interno del processo penale?
L’Autorità Giudiziaria non può sapere cosa le parti hanno detto durante l’incontro, ad essa infatti perviene una breve valutazione del confronto, spesso organizzata per indici, che va a documentare il grado di soddisfazione dei partecipanti al termine del percorso. Una valutazione complessivamente positiva dunque potrà essere valutata dal Tribunale, che invece non terrà conto di una valutazione negativa, in quanto non potrà sapere a chi imputare la mala riuscita della mediazione.
Che vantaggi può avere?
A prescindere dalle conseguenze processuali, l’incontro con la vittima può rappresentare un importante momento di riflessione e responsabilizzazione per il reo, che ha modo di comprendere davvero quali conseguenze può avere avuto la sua azione rispetto ad altri. Per quanto riguarda chi il reato l’ha dovuto subire, il confronto faccia a faccia può aiutare ad elaborare e a superare il fatto, evitando così che la persona continui a sentirsi vittima impotente.
Dott.ssa Anna Valeria Bonetti